Donald Trump ha citato in giudizio il Wall Street Journal e i suoi giornalisti per diffamazione, chiedendo un risarcimento di "almeno dieci miliardi di dollari". La causa riguarda un articolo su una raccolta di lettere donate nel 2003 a Jeffrey Epstein per il suo cinquantesimo compleanno.
Tra le lettere figurerebbe una nota con il nome del tycoon e la sagoma di una donna nuda. Il capo della Casa Bianca ha negato categoricamente di aver scritto la nota in questione.
Accuse di violazioni etiche
Nella causa di 18 pagine, il team legale di Trump accusa la società editrice del Journal di "clamorose violazioni dell'etica giornalistica e degli standard alla base di un resoconto accurato". I legali del presidente fanno notare che il giornale non ha pubblicato il disegno o la lettera di cui i giornalisti ritengono Trump sia l'autore.
"La ragione di questi fallimenti è perché non esiste una lettera o un disegno autentico", ha scritto l'avvocato di Trump. Il presidente aveva minacciato di citare in giudizio gli autori dell'articolo quasi subito dopo la pubblicazione.
Avvertimenti diretti a Murdoch
"Il Wall Street Journal e Rupert Murdoch, personalmente, sono stati avvertiti direttamente dal presidente Donald J. Trump che la presunta lettera stampata dal presidente Trump a Epstein era un falso e, se lo pubblicano, saranno citati in giudizio", ha dichiarato Trump in un post su Truth Social. Il presidente ha aggiunto che Murdoch, proprietario di News Corp, la società madre del Journal, "ha dichiarato che si sarebbe preso cura di esso".
Fonte AGI (www.agi.it)
Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.