Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato durante la conferenza stampa di fine anno del 19 dicembre che Kiev non mostra alcuna volontà di fare concessioni territoriali. Allo stesso tempo, però, Mosca percepisce "alcuni segnali" che indicano la disponibilità dell'Ucraina al dialogo. Le dichiarazioni arrivano mentre gli esperti avvertono sulla complessità delle tattiche negoziali russe.
Putin ha ribadito la posizione del Cremlino durante il programma televisivo live "Risultati dell'anno". Il leader russo ha affermato: «Kiev non ha mostrato alcuna volontà di fare concessioni territoriali.» Ha accusato le autorità ucraine di rifiutarsi di risolvere pacificamente il conflitto, nonostante Mosca veda segnali di apertura al dialogo.
Il presidente russo ha richiamato gli eventi del 2022 per giustificare l'intervento militare. «Nel 2022, quando tutto raggiunse il punto di rottura, quando il regime di Kiev scatenò una guerra nel Donbass, la Russia sottolineò che sarebbe stata costretta a riconoscere la Repubblica di Lugansk e la Repubblica di Donetsk», ha detto Putin. Ha poi aggiunto: «Le autorità ucraine si sono rifiutate di ritirare le loro truppe, hanno successivamente rifiutato di attuare gli Accordi di Istanbul e ora si rifiutano di risolvere pacificamente questo conflitto.»
Le posizioni negoziali di Mosca
Secondo quanto riportato da Fanpage.it, la Russia ha delineato una serie di punti fermi e possibili concessioni nelle trattative. Dmitry Suslov, consigliere di Putin, ha dichiarato a Fanpage.it: «La nostra posizione negoziale si fonda sul fatto che siamo i vincitori.»
Putin pretende l'intero Donbass, ma non rivendica più le aree non occupate di Kherson e Zaporizhzhia. La Russia considera invece la centrale nucleare di Zaporizhzhia come territorio russo. Il Cremlino ha risposto con ironia alle proposte di demilitarizzazione, suggerendo di schierare la Guardia Nazionale russa.
Mosca dice no a truppe straniere sul suolo ucraino, ma accetta un impegno vincolante europeo a intervenire. In cambio chiede la riduzione dell'esercito ucraino, il divieto di schieramento offensivo e limiti alla cooperazione militare dell'Ucraina con NATO ed Europa.
Gli avvertimenti degli esperti
Anne Applebaum ha dichiarato a Fanpage.it: «L'amministrazione Trump sembra ignorare che la guerra finirà solo con pressione reale sulla Russia.» Il politologo Anton Shekhovtsov, interpellato su X, ha affermato: «Se Trump usa argomenti forti, si può arrivare a un accordo tollerabile per Kyiv.»
Lo storico Sergey Radchenko ha avvertito che le tattiche russe seguono schemi storici. Henry Kissinger aveva già identificato nella diplomazia sovietica la strategia di combinare ultimatum e richieste massimaliste per ottenere concessioni. Gli esperti sottolineano che per l'Ucraina la pace rappresenta un'esigenza esistenziale che richiede compromessi dolorosi.
I costi del conflitto per la Russia
Il conflitto ha causato la perdita di oltre un milione di soldati russi tra morti e feriti, secondo quanto riportato da Fanpage.it. La crescita del PIL russo è rallentata dal 4 per cento degli ultimi due anni a circa l'1 per cento. Thomas Graham, ex capo del dialogo strategico con il Cremlino durante l'amministrazione Bush, ha scritto su Foreign Affairs: «La Russia sta ipotecando il proprio futuro per sostenere il conflitto.»
Lo storico Sergey Radchenko ha commentato su X: «Il prolungamento della guerra sarebbe nocivo per la Russia, più che per l'Occidente.» Il Consiglio d'Europa ha prolungato a tempo indeterminato il congelamento dei fondi russi e sta decidendo sul loro utilizzo.
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).












