La legge di Bilancio italiana divide la politica. Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato, ha attaccato duramente la maggioranza per il «blitz» sul testo a Palazzo Madama. Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze della Camera e responsabile economico di Fratelli d'Italia, ha invece difeso la manovra come «seria e responsabile».
Boccia ha denunciato nell'intervista a La Stampa una compressione senza precedenti del ruolo parlamentare. Il governo ha presentato un emendamento «fuori tempo massimo» che ha riscritto profondamente il testo dopo settimane di discussione. «Quest'anno il Parlamento è stato letteralmente calpestato», ha dichiarato Boccia. «Siamo al 16 dicembre e solo ora ci sono i primi voti in commissione di una legge presentata un mese e mezzo fa».
Le accuse dell'opposizione
Il capogruppo Pd ha respinto i paragoni con i maxi-emendamenti usati dai governi di centrosinistra. «Non scherziamo, qui siamo molto oltre [...]», ha affermato.
Secondo Boccia, le trattative con la destra avvengono fuori del Parlamento, forse persino fuori del governo. Ha denunciato «un rapporto diretto fra i detentori del potere, alcuni ministri e i gruppi di interesse: grandi aziende, banche, l'industria della Difesa».
La difesa della maggioranza
Osnato ha illustrato nell'intervista a ilgiornale.it i punti qualificanti della manovra. La legge punta al rientro sotto il 3% di deficit/Pil ma con misure importanti.
Per le famiglie il punto centrale è il taglio dell'aliquota Irpef al 33% fino a 50.000 euro.
Per le imprese il super ammortamento da 3,5 miliardi. «[...] Si aiuta il potere d'acquisto e allo stesso tempo si sostengono le imprese», ha sottolineato.
Il responsabile economico di FdI ha anche difeso l'aumento del Fondo sanitario nazionale. «Dall'insediamento del governo Meloni il Fondo sanitario è aumentato di circa 30 miliardi [...]», ha affermato. La quota del privato nella sanità pubblica resta stabile intorno al 12% dal 2011.
Pensioni e infrastrutture
Sulle pensioni, Osnato ha confermato la linea delle manovre precedenti. Il governo ha rivalutato le minime in maniera più che proporzionale e al 100% fino a quattro volte la minima. Ha però definito il capitolo pensioni «il tema più complesso», soprattutto per la crisi demografica e la rigidità della legge Fornero. «Una volta rientrati sotto il 3%, questa sarà la grande sfida della fine legislatura [...]: una riforma organica», ha dichiarato.
Sul fronte infrastrutture, i fondi per il Ponte sullo Stretto sono confermati. Il governo ha aggiornato il cronoprogramma per le questioni relative alla Corte dei Conti, ma resta un obiettivo strategico del Paese.
Nota: Questo articolo è stato creato con l'Intelligenza Artificiale (IA).









